"Nel Fermano - spiega Donati - tra qualche mese, se andrà avanti la riforma demagogica renziana, oltre all’Ente Provincia, ormai svuotato e senza prospettive sicure, per il quale la Giunta Regionale ha deciso di non decidere fino alla Conferenza Stato-Città, rischierà di sparire la Prefettura e la Camera di Commercio perderà parte della sua autonomia e non riuscirà più ad assolvere compiutamente il ruolo di punto di riferimento per le aziende del territorio".
Segretario regionale Cisl che traccia un bilancio della pubblica amministrazione Fermana. A rischio ci sarebbero prime tra tutti Prefettura e Camera di Commercio.
"Non parliamo poi della condizione della stragrande maggioranza dei Comuni del Fermano - spiega Donati - ormai alla canna del gas per i tagli dei trasferimenti e nella concreta impossibilità di fare fronte alle legittime richieste dei cittadini ma anche di chiudere i bilanci. La vicenda del Comune di Fermo con i prepensionamenti obbligati, è l’esempio lampante della crisi. La Prefettura di Fermo, tanto voluta dopo l’istituzione della Provincia, è tra quelle che dovranno chiudere grazie al taglio imposto dalla riforma Renzi. Oltre alla perdita di possibilità di posti di lavoro per i giovani e alla vessazione alla quale verranno sottoposti gli attuali dipendenti, che hanno accettato di arrivare nella sede fermana al momento dell’istituzione e che si ritroveranno con le valigie in mano per non si sa dove, quello che più conta è l’impatto negativo che tale decisione avrà sulla sicurezza del territorio e sulla gestione di tutti quei percorsi di controllo, anche al fenomeno dell’immigrazione, di cui non si comprende chi se ne farà carico. E’ facile riformare la Pubblica Amministrazione con i twitter ma la realtà è un’altra cosa. Dove sta la proposta organica che riguarda le Prefetture?"
Donati che aggiunge: "La Camera di Commercio, per cui è previsto il dimezzamento del diritto annuale di iscrizione, subirà l’abbattimento della voce che copre i due terzi delle entrate dell'ente. E’ sconcertante tutto ciò, anche sotto il profilo della libertà di associazione ma pienamente in linea con la filosofia del Governo di soprassedere a tutte le logiche che regolano le forme partecipative libere, vedi ad esempio l’attacco senza precedenti alle organizzazioni sindacali. Alla Camera di Commercio di Fermo, lavorano circa 15 dipendenti, alcuni a tempo determinato, che non conoscono quale sarà il loro futuro. Altri posti e altre possibilità d’occupazione nel territorio che potrebbero sparire. Che fine faranno le funzioni svolte dalle Camere di Commercio? Chi assisterà le imprese sul territorio? Per questo, è già partita unitariamente una raccolta di firme in tutte le Camere di Commercio per dire No alla norma prevista nel decreto e Si alla riorganizzazione dei servizi alle imprese ed alla valorizzazione delle competenza. L’INPS di Fermo, che da mesi è senza un Direttore assegnato – questo la dice lunga sul rispetto che Roma ha per la sede di Fermo – a fine anno, grazie alle decisioni assurde della Direzione Generale dell’Istituto, dettate dalla spending rewiev, rischia di perdere 14 dei suoi 64 attuali dipendenti, grazie all’obbligo di rientro nelle rispettive amministrazioni per fine comando e per pensionamenti. Ciò significherà la sostanziale chiusura o declassamento della sede fermana e l’impossibilità di dare risposte alle richieste di assistenza ai cittadini e alle aziende. Qualcuno si è posto il problema?".
Segretario CISL che parla poi di sanità: "La sanità fermana, come bene sanno i cittadini sfortunati che sono costretti a servirsene, soprattutto adesso con gli accorpamenti dei reparti, va avanti grazie alla buona volontà degli operatori e dei professionisti, non certo per l’organizzazione cervellotica della Giunta Regionale, che a forza di tagliare progressivamente risorse e quindi servizi, sta riducendo Fermo ad un presidio periferico senza futuro. In assenza di una risposta concreta al fenomeno del precariato, da parte regionale, si rischierà il blocco totale dei servizi. Infatti, ad oggi, una percentuale alta di servizi sanitari ma anche amministrativi e tecnici, operanon con personale a tempo determinato, Co.Co.Co. o finanziato con progetti ministeriali o regionali. Molti cittadini-utenti non lo sanno, ma quando si rivolgono ad uno sportello o ad un ufficio, vi è la concreta possibilità che a rispondere loro sia un “volontario” oppure un ex dipendente che svolge attività volontaria, quindi senza retribuzione. Questi soggetti, in alcuni casi, sono posti in servizi ed uffici di assoluta importanza ed accedono a dati anagrafici soggetti a privacy pur non essendo legati a rapporto di dipendenza".
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Paolo Bartolomei
03-07-2014 15:42 - #2Amedeo Grilli
03-07-2014 12:44 - #1